A cura di Manuela Rossini
La situazione emergenziale a cui siamo andati incontro negli ultimi mesi ha fatto emergere riflessioni in merito al futuro del lavoro e all’occupazione. La GeoTech Center dell’Atlantic Council ha chiesto a 100 esperti di tecnologia di registrare l’impatto del COVID-19 sull’innovazione. Le interviste hanno mostrato che uno degli effetti primari della pandemia è l’accelerazione dei processi innovativi. Questa dinamica colpisce particolarmente la questione del lavoro e il settore medicale e delle biotecnologie, mediamente le supply and trust chain e il settore Data e Artificial Intelligence[1]. Infatti, per quanto riguarda i cambiamenti legati all’organizzazione del lavoro, per l’Europa, ci si aspetta un’evoluzione più veloce rispetto alle altre realtà globali.
Cos’è il cambiamento?
Cambiare o cambiarsi significa mutare, trasformarsi, subire una modifica, si tratta di un processo naturale che ciclicamente si ripete e rigenera e rinnova il mondo. Ogni cambiamento porta a situazioni diverse dalle precedenti, sia in positivo che in negativo, ma in ogni caso contribuisce ad aumentare la vitalità e rompere la quotidianità. Cercare di ritardare o respingere un cambiamento può essere controproducente, perché potrebbe portarci a situazioni di “limbo” in cui procrastiniamo una situazione i cui non siamo felici o soddisfatti.
Spesso adottiamo la soluzione più comoda e vantaggiosa, tralasciando che il progresso, personale e collettivo, passa dal nuovo, dall’invenzione o da un’innovazione che spezza la normalità. Il cambiamento genera inquietudine e paura perché ci costringe ad abbandonare una situazione in cui ci sentiamo protetti dalla nostra routine. Inoltre, la paura è spesso frutto di un’insicurezza, del dubbio che ci assale quando crediamo di non essere in grado di affrontare il cambiamento.
In realtà, affrontare una novità può essere un valido mezzo per rinforzare l’autostima, sviluppare una visione più ampia e maturare delle preziose competenze sia personali che professionali. Come accade in natura, anche per le persone il cambiamento è sinonimo di rigenerazione, di vitalità. Il cambiamento offre opportunità di muoversi sul seguente gradino evolutivo della nostra esperienza: acquisire nuove capacità, conoscere meglio noi stessi, stimolare il corpo e la mente a fare sempre meglio.
Il cambiamento a lavoro
Per affrontare al meglio i cambiamenti sul posto di lavoro possono essere messe in atto le seguenti azioni[2]:
- Riconoscere il cambiamento in atto: se non riconosciamo che un cambiamento sta avvenendo o non potremo mai affrontarlo nel modo giusto;
- Affrontare le proprie paure: è necessario affrontare la paura in modo razionale e ragionare su come affrontare il cambiamento. La comunicazione è molto utile: dopo aver elaborato gli eventi nella nostra mente possiamo confrontarci con persone a noi vicine per conoscere e prendere in considerazione anche la loro visione;
- Avere un atteggiamento positivo e propositivo: la prima volta sarà più complicato, ma poi, una volta avviato il processo di cambiamento potremo contare sull’esperienza pregressa. Sapremo come affrontare le difficoltà e forti delle vicende già vissute potremo capire meglio noi stessi e come dobbiamo affrontare questo tipo di situazioni: quali azioni intraprendere, come trovare supporto negli altri, come gestire le nostre paure, su quali aspetti personali fare leva per superare i momenti più difficili;
- Essere flessibili e resilienti: dobbiamo avere la capacità di affrontare un evento traumatico, come un cambiamento, con un approccio positivo e costruttivo in modo da trarre il massimo risultato da esso;
- Essere proattivi: essere curiosi, informarsi, anticipare i cambiamenti. Le organizzazioni di successo sono quelle che si sanno meglio adattare all’ambiente circostante e il cambiamento può partire dall’interno;
- Ridurre lo stress sul posto di lavoro: mantenere uno spirito sereno e un’attitudine positiva nell’ambiente di lavoro per poter effettuare le scelte più sagge nei momenti più difficili;
- Valutare i propri limiti e gli spazi di miglioramento: pensare alle proprie qualità, competenze, al rapporto col team e l’organizzazione e riconoscere se ci sono ambiti in cui si è più efficienti o contribuire in modo significativo.
Le azioni di un buon leader
Allo stesso modo, anche il datore di lavoro e i manager devono mettere in atto le seguenti pratiche durante la fase di cambiamento[3]:
- Introdurre le novità spiegando i motivi e l’importanza del cambiamento per l’organizzazione;
- Discutere le conseguenze e coinvolgere attivamente i dipendenti nelle decisioni chiave riguardanti il futuro;
- Chiedere opinioni e feedback che partano dal basso;
- Instaurare un processo di continuo supporto e assicurarsi che la nuova organizzazione sia efficace e raggiunga gli obiettivi preposti;
- Monitorare il cambiamento nel tempo e trarre tutti gli insegnamenti maturati.
Come affrontare il cambiamento?
“Una sfida importante che noi possiamo vincere soltanto se mettiamo al centro temi come la formazione e la competenza – sottolinea Donato Montibello, membro del cda della Cassa ragionieri – Perché per vincere la sfida della digitalizzazione e della nuova organizzazione lavorativa conseguente abbiamo bisogno di affrontare con competenza temi come la conciliazione di vita e di lavoro per i professionisti, temi come le pari opportunità, temi come un nuovo sistema di welfare che sappia dare risposte a queste trasformazioni e che sappia mettere al centro le persone e non lasciare nessuno indietro”[4].
È emersa, dunque, la consapevolezza della necessità di un profondo ripensamento dell’organizzazione del lavoro e degli strumenti di protezione, accelerando le trasformazioni positive già in atto prima dell’emergenza. Infatti, stiamo vivendo una crisi evolutiva ed un’esperienza altamente trasformativa in cui le competenze soft ci forniranno un’occasione positiva per cambiare e vivere in un modo nuovo l’engagement aziendale.
Change: gestire il cambiamento con le soft skills
Ma come possiamo trasformare gli eventi e le situazioni imprevedibili in una reale transizione, diventando attori e non spettatori del cambiamento?
PEOPLEwellBe ha realizzato il progetto ENJOY TEAM per tutte le aziende, lavoratori, lavoratrici, professionisti ed utenti privati che puntano al benessere ed all’engagement nella gestione del cambiamento. Esperienze emotive forti conducono, infatti, ad una calo dell’energia lavorativa, della resilienza mentale e della motivazione, fattori che si possono riflettere nel proprio lavoro.
Occorre, quindi, fare focus sugli strumenti della gestione del cambiamento e sulle soft skill per organizzare il cambiamento trasformativo e riprogrammare un sereno futuro lavorativo. Gli obiettivi principali del corso sono tre:
- SOSTENERE le persone nella ripartenza utilizzando la resilienza e l’anti-fragilità come strumenti per il benessere personale e lavorativo
- FORTIFICARE le soft skills benzina del motore del cambiamento per programmare e affrontare con energia e slancio le prossime transizioni lavorative
- RIPARTIRE sviluppando engagement e benessere per renderci più forti e più abili nelle nostre competenze mettendo a frutto il cambiamento trasformativo
RIFERIMENTI:
[1] https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/il-lavoro-sara-piu-digitale-e-automatizzato-ecco-le-sfide-per-litalia/
[2] https://blog.vikingop.it/come-affrontare-il-cambiamento-organizzativo
[3] https://blog.vikingop.it/come-affrontare-il-cambiamento-organizzativo
[4] https://stream24.ilsole24ore.com/video/economia/benetti-post-covid-aiuti-fondo-perduto-anche-professionisti/ADfguBS