di Manuela Rossini in collaborazione con Laura Mirelli
Le conseguenze del Coronavirus sono state molte e alcune di queste sono citate continuamente a gran voce, di altre, invece, se ne parla meno frequentemente, poiché potrebbero mostrarsi a noi più a lungo termine di quanto si pensi. Tra quest’ultime vi sono le conseguenze di tipo psicologico.
Quanto possa pesare questo periodo di riorganizzazione individuale e sociale è ancora presto per dirlo con dei numeri chiari e definitivi, ma sono state fatte stime sulla base della varietà di sintomi che potrebbero nascere dal momento di crisi dettato dal covid-19. Studi che possono testimoniare quanto possa incidere un periodo di quarantena sull’equilibrio psichico delle persone, riguardano l’epidemia da SARS del 2003 in Cina[1]. Grazie ai dati raccolti, all’osservazione, al confronto di quanto si è verificato in tale occasione e ciò che stiamo vivendo noi adesso, è stato possibile avanzare ipotesi sulle principali conseguenze psicologiche del Coronavirus. Ansie, timori e dubbi se sottovalutati possono, infatti, indurre non solo uno stato di forte stress fisico che, se prolungato, può addirittura andare ad influire sulle difese immunitarie, ma anche ad inficiare i rapporti con se stessi e con gli altri, creare insicurezze e disturbi, fino anche a istigare comportamenti, frutto di paure ataviche, di cui non sempre è facile prevedere l’esito. Essere isolati, privati dai contatti umani, vivere situazioni disagianti senza avere la possibilità di una valvola di sfogo all’esterno, avere membri della famiglia violenti ed essere costretti a rimanere tutto il tempo al loro fianco, sono solo alcuni dei possibili scenari che possono essere nati da Marzo 2020.
Appare, dunque, al quanto evidente che una situazione di emergenza come quella in cui ci troviamo a vivere non sia da sottovalutare dal punto di vista psicologico. In condizioni di stress prolungato si potrebbero attivare schemi comportamentali istintivi in risposta a fonti di potenziale pericolo che, a loro volta, se non sapientemente gestite e riconosciute, possono portare a mettere in atto azioni e/o reazioni potenzialmente rischiose per noi stessi e per gli altri. Reazioni eccessive possono essere sia di diniego o di sottovalutazione dell’emergenza, nonché difese psicologiche che portano a negare ciò che non si riesce ad accettare e, di conseguenza, ad elaborarlo; sia di sopravvalutazione della situazione, così da condurre alla nascita di reazioni di panico che ci possono far perdere lucidità minacciando il nostro equilibrio.
Al di là del periodo emergenziale in cui viviamo attualmente, non bisogna dimenticarsi delle difficoltà quotidiane che nascono indipendentemente dal Covid-19. Infatti è solito a tutti vivere situazioni di malessere, che siano in famiglia, sul luogo di lavoro o nella propria sfera sociale, che spesso portano ad una situazione di estremo sconforto e perdita di speranza. Questi ostacoli, però, vanno superati per poter ritrovare uno stato di benessere da cui ricominciare. In queste circostante può venire incontro ciò che è chiamato Ascolto con la A maiuscola: poter essere ascoltati da qualcuno di competente, che riservi spazio e tempo solo a noi e alle nostre problematicità, è il primo passo per riuscire a risolvere esse stesse.
I BENEFICI DELLO SPORTELLO BENESSERE
Gli aspetti positivi che può avere l’ascolto da uno sportello psicologico sono stati riconosciuti ufficialmente, infatti il Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi (Cnop), stimolato dalla situazione d’emergenza in cui ci troviamo attualmente, ha lanciato un motore di ricerca, consultabile direttamente sul suo sito ufficiale, tramite il quale è possibile prenotare un teleconsulto gratuito con lo psicologo più vicino alla propria residenza. Questo spazio è un vero e proprio strumento d’aiuto per chi ne usufruisce, in quanto sono molteplici i benefici che ne derivano:
- Capire che non si è completamente soli. La vita frenetica che si conduce ci porta spesso a pensare di non essere veramente ascoltati da chi ci sta vicino. Appare dunque estremamente positivo riservarsi uno spazio d’ascolto genuino in cui si sente di non restare soli nel proprio disagio. Lo psicologo dello sportello è colui che può entrare veramente nel vivo del problema o della situazione di crisi, è colui che può aiutare a farti capire che qualcuno con cui parlare c’è sempre.
- Acquisizione di consapevolezza. Lo psicologo è una persona qualificata non improntata a risolvere i nostri problemi, bensì a far qualcosa di meglio: guidarci a capire i nostri limiti, le situazioni che ci provocano stress, ciò che potremmo chiamare i nostri talloni d’Achille. Il raggiungimento di tale consapevolezza è molto più faticoso rispetto ad avere una soluzione pronta ai nostri problemi, ma una volta raggiunto questo obiettivo per merito personale, i benefici saranno reali e a lungo termine. Ciò ci permette di conoscerci autenticamente, senza vederci tramite le lenti di chi ci circonda, in modo da raggiungere soluzioni ai nostri problemi che siano funzionali innanzitutto a noi stessi.
- Adattamento e valorizzazione di sé. Imparando a conoscersi si impara anche a migliorarsi nelle situazioni che normalmente metterebbero in difficoltà, poiché conoscendo i propri limiti si cerca di evitare anticipatamente di incorrere in situazioni spiacevoli, oppure si cerca di reagire ad esse in modo diverso da ciò che sappiamo potrebbe portarci solo conseguenze negative. L’ascolto dello psicologo ci guida a capire quali siano le risorse personali da poter sfruttare al meglio, quindi ci aiuta a valorizzarci in modo da adattarci alle circostanze e alle difficoltà in maniera più ottimale a noi. A volte, avere uno sguardo esterno non giudicante è proprio la spinta giusta che serve per poter capire le qualità che ci distinguono.
- Intervento tempestivo. Quando ci si rivolge ad uno sportello psicologico, la maggior parte delle volte è perché si sta vivendo una situazione di crisi intensa. Provando a pensare di trovarsi in tale circostanza e a lasciar scorrere sperando che si risolva da sé, si finirebbe col riscontrare solo peggioramenti, oppure soluzioni momentanee che si limiterebbero solo a coprire il problema per un breve periodo di tempo. L’ascolto psicologico può essere lo strumento adatto per intervenire sul problema non solo in tempo, ma anche in maniera più duratura, poiché agendo da soli non si utilizza un punto di vista distaccato e si finisce per agire “a caldo” in modo non producente, oppure, al contrario, per paralizzarsi in quello che solitamente è chiamato “freezing”, non agendo in nessun modo per poter uscire da un momento difficile.
Come ognuno di noi potrà confermare, le difficoltà durante il corso della vita capiteranno sicuramente e queste si faranno sentire in svariati modi e ambiti, come per esempio in famiglia o sul luogo di lavoro. Ciò che possiamo fare noi per limitare i danni di tali situazioni è non farci cogliere impreparati e sapere come affrontarle. Lo sportello psicologico, in sintesi, è proprio ciò che ci permette tutto questo: essere pronti ad alzarci anche dopo le cadute.
RIFERIMENTI:
[1] How mental health care should change as a consequence of the COVID-19 pandemic, The Lancet Psychiatry, July 16 2020, Moreno, Wykes, Galderisi et al.